La vedi andare a lavoro, ad un cocktail con le amiche o ad una sera di gran classe. La donna che emerge da questa settimana della moda Milanese, credo cha abbia le idee precise. Penso che gli stilisti abbiano afferrato qual’ è il ruolo di ogni donna e per ogni donna, che gestisca le difficili redini di una famiglia o quelle di una holding, o addirittura entrambe, hanno sviluppato creazioni su misura.
Forse non sbaglio se dico che a far da scenario vi è un forte senso di imposizione, ai miei occhi vedo una donna impegnata, seria e le sfilate Armani a mio avviso ne sono l’emblema. Guardo le sfilate e vedo molto nero, è una donna che, spesso, non ha più tempo di sperimentare accostamenti nuovi, allora si lascia trasportare dal colore che da sempre ricopre il ruolo dell’eleganza, ad accompagnarlo però ci pensano le tonalità del rosa, dal cipria al fucsia, del verde o del rosso o nella maggior parte delle volte il bianco è il compagno più fedele.
Le linee molte volte sono semplici, tagli secchi, irrigiditi da tessuti come il velours di mohairo o pelle, che fasciano la donna in tutta la sua bellezza, ma ci ritroviamo anche a riflettere sull’idea di indossare abiti con volumi differenti, che non definiscono al 100% il corpo, come suggeriscono Albino e Uma Wang, lanciando uno stile irrinunciabile sia per chi veste una taglia 40 che per chi ha qualche graziosa rotondità.
Come ho appena accennato, non passa di certo inosservata la pelle, nera, che definisce la silhouette e rende intrigante la donna di Scognamiglio e Moschino, colorata, invece, nella versione della giovane donna DSquared2, indeciso Ermanno Scervino propone entrambe le varianti.
I tailleur da tempo sono ormai una costante, ma c’è una particolarità per il prossimo autunno/inverno, che poi è un dato di fatto anche nella vita quotidiana, la donna gioca a fare l’uomo, pian piano si è impossessata prima del suo lavoro e adesso del suo guardaroba, come propongono Alberta Ferretti, Ferragamo e Trussardi.
Sfilate orientate anche ad un pubblico più giovane, parola chiave: college americani! Maxi felpe e maxi giacche da giocatore di basket con tanto di toppe sui gomiti che si sposano con mini gonne da cheerleader, plissettate, in rigida pelle nera by Scognamiglio, stessa accortezza viene dalla mente creativa di Frankie Morello che consolidato lo sposalizio tra il largo e corto top con numero stampato e la fascinosa mini gonna in pelle, munisce la cheerleader alternativa di eccentrici pon pon, pardon, guanti arancioni in pelliccia!
Si legge come un racconto, il senso del pudore, che ci fa tornare alle origini, sarà il velluto o l’utilizzo di cappe e mantelle, accenni ad epoche passate. Gucci e Dolce&Gabbana giocano con la macchina del tempo, ci fanno ammirare la bellezza senza tempo di austeri colli coperti e d’altra parte, seducenti velature che non lasciano spazio all’immaginazione.
Cappotti lunghi e imponenti vengono proposti dalla maggior parte degli stilisti: Bottega Veneta con linee ben scolpite dai colori scuri, color nude per Max Mara, blu elttrico per Icerber, gessato in Alberta Ferretti.
Ma la vera, indiscussa, protagonista è lei: la pelliccia! Maestose, colorate, lunghe o corte, spesso, unico dettaglio per look impeccabili. Simonetta Ravizza ne ha fatto, come sempre, il punto focale della sfilata, ma anche .normaluisa, Fendi, Kristina Ti, Missoni, Philipp Plein, Roberto Cavalli. Tutti intenti a conciliare, lusso, eleganza e comodità e come ho detto prima, ad ogni donna la sua creazione, dunque, non mancano le pellicce dai colori fluorescenti o bianco candido per le più giovani come propone Blumarine, quelle dai mille colori di Emporio Armani e infine, riproposte con colori pastello per le più romantiche, un tuffo nella casa delle bambole con Blugirl. Adesso a te la scelta, di che stoffa sei fatta?...
Nessun commento:
Posta un commento